Cercare lavoro attivamente significa intraprendere un percorso in prima persona che, per essere efficace, richiede metodo e organizzazione.
Il primo passo è quello di individuare l’obiettivo professionale ovvero la posizione ricercata. Per essere raggiungibile, l’obiettivo professionale deve essere formulato in modo chiaro e concreto, in modo da organizzare il tempo e realizzare così un percorso sostenibile.
Ma come si individua l’obiettivo professionale? Per chi ha già scelto un percorso di studi indirizzato allo svolgimento di una professione specifica è più facile individuare la professione di riferimento, per chi invece ha ancora le idee confuse è importante individuare capacità, conoscenze, interessi e valori per determinare la figura professionale più interessante.
Per scoprire tutte queste caratteristiche è utile fare un bilancio di competenze (link a orientamento scolastico e professionale) un vero e proprio documento che permette di analizzare capacità e conoscenze, di cogliere i punti di forza e acquisire consapevolezza dei punti di debolezza.
All’individuazione dell’obiettivo professionale segue la ricerca informativa relativa alla raccolta di informazioni precise e aggiornate sulle aziende che si reputano interessanti, le così dette aziende bersaglio.
CV
Il curriculum vitae è il biglietto da visita di ogni candidato. È quindi estremamente importante prendersi il tempo necessario per scriverlo al meglio, comunicando in maniera chiara le proprie esperienze professionali e formative, e mettendo in evidenza sia il proprio valore aggiunto che le ambizioni lavorative. Il CV deve proporre un’immagine positiva di chi lo scrive al fine di suscitare l’interesse del selezionatore per ottenere un colloquio di lavoro, per essere efficace deve essere mirato all’obiettivo professionale.
All’Informagiovani è possibile prendere un appuntamento con gli operatori per redigere il curriculum se invece vuoi procedere in autonomia, ecco le informazioni che non devono mancare:
Dati anagrafici
La posizione cercata o l’area professionale di interesse
Esperienze professionali
Le esperienze formative
Le competenze, le capacità e le conoscenze
Eventuali ulteriori informazioni
Liberatoria al trattamento dei dati: “Autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi del Dlgs 196 del 30 giugno 2003”
Data e firma
Non esiste un CV perfetto o un modello di curriculum infallibile, soprattutto perché è importante differenziare e personalizzare il documento in base alla candidatura e al proprio profilo. E’ importante che il CV sia sintetico (2-3 pagine al massimo) ma allo stesso tempo esaustivo. Deve infatti permettere al recruiter di identificarti sia dal punto di vista personale che professionale. Inoltre, il tuo curriculum deve avere una struttura chiara e definita che possa agevolare la lettura e rendere immediatamente individuabili le informazioni più importanti.
Se viene richiesto espressamente il curriculum in formato europeo o più correttamente Europass CV, puoi compilarlo direttamente cliccando Europass. L’Europass CV è molto utile se ti candidi in una grande azienda, presso la Pubblica Amministrazione o all’interno della Comunità Europea, in quanto si tratta di uno standard preciso riconosciuto in tutta Europa.
LETTERA DI PRESENTAZIONE
La lettera di presentazione accompagna il tuo curriculum vitae e ti consente in poche righe di raccontare chi sei, cosa cerchi e quali sono le tue motivazioni e le tue aspirazioni professionali.
Deve essere essenziale ed efficace, non deve contenere errori di ortografia e/o di grammatica. Al selezionatore devi comunicare in modo chiaro che sei interessato alla posizione a cui ti stai candidando, il perchè sei la persona giusta, qual è il valore aggiunto che puoi rappresentare per l’azienda.
Come scriverla
La lettera di presentazione deve essere personalizzata: è necessario modellarla in base all’azienda e alla posizione per la quale ci si candida.
Ecco alcuni consigli:
IL COLLOQUIO
È la fase finale del processo di selezione. È un incontro in cui entrambe le parti sono attive, e perseguono l’obiettivo di valutare. Riuscire a raggiungere lo step del colloquio, solitamente, è già di per sé un successo: significa che siete riusciti a colpire il recruiter con il vostro CV e che adesso ne vuole sapere di più su di voi incontrandovi di persona. Tuttavia, quello del colloquio può essere anche un momento molto temuto da qualsiasi candidato, a volte tutto si gioca in pochi minuti. Basta un attimo per veder sfumare un’interessante prospettiva di un posto di lavoro. Ecco perché, allora, è necessario comprendere come si svolge un colloquio di lavoro, padroneggiarne le varie fasi e analizzarne i dettagli in modo da lasciare il meno possibile al caso. Vediamo, dunque, in cosa consiste un colloquio di lavoro.
Fase 1: Presentazione
La prima impressione è quella che conta, sostengono alcuni. E anche se questo non fosse del tutto vero, è certo che presentarsi al meglio di fronte al selezionatore non è un aspetto secondario. Cordialità, stretta di mano decisa, sicurezza sono tutti segnali che il selezionatore potrà ricevere positivamente. Se vi sentite a vostro agio già in fase colloquio, c’è una buona probabilità che chi sta dall’altra parte del tavolo pensi che questo sia il lavoro giusto per voi.
Fase 2: Il colloquio vero e proprio
Entrando nel vivo del colloquio, probabilmente il recruiter vi spiegherà in cosa consiste il lavoro e vi porrà alcune domande. Nelle risposte è bene innanzitutto tenere a mente le frasi da evitare categoricamente. E quando il selezionatore vi chiederà di parlare di voi, non sottovalutate questa domanda e preparatevi per tempo una risposta chiara ed esauriente. È necessario lavorare bene anche sui propri punti di forza e le proprie debolezze. Improvvisare in questo campo potrebbe essere deleterio.
Fase 3: Hai domande da porci?
Dopo presentazione e spiegazione, è bene prepararsi per una fase del colloquio in cui il selezionatore si aspetterà che siate voi a mostrare interesse per l’azienda e a porre alcune domande. I quesiti che sceglierete saranno una preziosa risorsa sia per capire bene in cosa consiste il lavoro per cui vi candidate, sia per farvi un’idea precisa della cultura aziendale.
Fase 4: Perché dovremmo assumere proprio lei?
Giunti alla fase finale del colloquio, spesso i candidati si sentono porre questa domanda, immediatamente seguita da un’altra: dove ti vedi tra 5 anni? Ovviamente si tratta di un modo per capire la motivazione del candidato e per verificare la sua intenzione a crescere all’interno dell’azienda. Le migliori strategie per rispondere e spiegare perché siete i candidati perfetti per quel posto consistono essenzialmente nella scelta di un approccio preciso, che metta in luce le vostre qualità e tutto ciò che potreste apportare all’azienda.
Link agenzie interinali
https://www.randstad.it/candidato/come-trovare-lavoro/
https://www.adecco.it/come-trovare-lavoro/preparazione-al-colloquio
https://www.manpower.it/orientamento
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